ANELLO DI CASTELFRANCO

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Una camminata che si snoda fra boschi percorrendo antiche vie di comunicazione.
Si parte da case San Salvatore, percorrendo la provinciale 106, detta della Baucca, in direzione Città di Castello. Si svolta a destra dopo 800 metri e si giunge dopo un chilometro circa all’agriturismo “La Cerqua”, punto di partenza dell’itinerario (mt.645).
Parcheggiata l’auto, si imbocca la strada che sale lasciando alla destra i casolari dell’azienda agrituristica. Superata la prima abitazione, ci si muove su un crinale: all’orizzonte il monte Nerone, riconoscibile dalle antenne sulla cima e dall’altro lato la valle del Carpina.
Si superano i ruderi di una vecchia casa, nei pressi una cisterna dell’acquedotto; la strada qui scende leggermente per poi subito risalire. Sulla destra compare un impianto recintato di piante tartufigene.
Oltrepassata Caiburroni, al bivio che si presenta prendere la via a sinistra che sale: subito a destra compare San Felice, pericolante chiesetta di campagna.
Dall’incrocio, l’itinerario prosegue sul sentiero che si apre a sinistra fra roverelle e ginestre. Man mano che sale la pietra sotto i piedi diviene più regolare fino a formare una stupenda strada basolata di epoca romana, che anticamente congiungeva il sito di Forum Iulii Concupiense, nella valle del Carpina, alla via consolare Flaminia.
Quando il fondo stradale ritorna in terra battuta si giunge ad un trivio, sulla sinistra appena più in alto la punta del Monte Macinare, sede di un insediamento fortificato preromano. Oltrepassata un’edicola votiva, la strada sale all’ombra di una folta pineta. E’ consigliabile lasciare momentaneamente la via maestra e salire sulla sinistra per raggiungere la cima estremamente panoramica del monte Castellaccio (mt.839), toponimo che segnala l’ubicazione del castello prima diruto, ed ora scomparso di Castelfranco.
Riguadagnato il sentiero principale, in pochi passi, si giunge, sulla strada provinciale dal traffico limitato per Apecchio. Tenendosi a sinistra, lo sguardo si posa sulla neonata valle del Carpina.
L’isolata località di Castelfranco è poche centinaia di metri più avanti, e la chiesa che qui troviamo è una struttura cinquecentesca dedicata alla Madonna delle Grazie.
L’itinerario prosegue lungo una strada bianca che lascia la chiesa sulla destra; si scopre il versante del monte Castellaccio, fino ad ora nascosto ai nostri occhi, rivelando una fitta faggeta; al bivio tenere la sinistra seguendo la corsa delle sorgenti del Carpina.
La strada rasenta il podere Pian del Pozzo e più avanti, ci si ricongiunge in un’altra strada proveniente dall’alto; procedendo a sinistra si arriva ad attraversare il torrente tramite un ponte. A questo punto si oltrepassa Cailuca, quindi si devia a sinistra subito prima Casa Maccheroni, sede di un vecchio mulino, si attraversa di nuovo il torrente per un ponte e, una volta raggiunto il fondo valle si sale decisi dall’altra parte.
Al bivio seguente, in località Colprejano (mt.609), si prende a destra. Qui, incassati sotto terra, insistono i resti di una villa rustica di epoca romana con terme: rimangono tracce di pavimento a mosaico e un tronco di colonna di travertino.
Ancora più avanti si raggiunge il luogo dove si è lasciata l’auto.

 


Periodo
: tutto l’anno
Tipo di turismo: percorso lungo ma facile, vario, adatto a tutti: escursionisti, famiglie, amanti dell’aria aperta.
Tipo di percorso: ad anello – lunghezza 12 km. – 300 m. dislivello (strada bianca, sentiero) sentiero segnato con vernice bianca/rossa e frecce direzionali bianche/rosse
Punti d’interesse: archeologico (diverticulum Casalecchi, resti villa romana Col Prejano) storico/architettonico (San Salvatore – San Felice – S. Maria di Castelfranco) naturalistico (torrente Carpina, faggeta di Castelfranco) paesaggistico (punto panoramico Monte Castellaccio)
Servizi Complementari: Servizi complementari: La Cerqua (bioagriturismo e fattoria didattica) – Caiburroni (agriturismo) – Casale Il Sogno
(agriturismo) – Osteria Mandrelli – Cailuca (agriturismo)
Aneddoto: La chiesa di Castelfranco è una elegante costruzione cinquecentesca, in posizione panoramica dove “ prossima è la divisione delle acque, altre delle qulai vanno al Mediterraneo ed altre all’Adriatico”. Le due falde del tetto della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, infatti, alimentano da un lato le sorgenti del torrente Carpina (affluente del Tevere), e dall’altra quelle del Certano (affluente del Metauro).


Stato segnaletica
: Sentieri 119 e 119a segnati con frecce e vernice bianco/rosso
Stato manutenzione: Manutenzione buona
Lunghezza: 12 KM
Dislivello: 420 m
Durata: 4h 00
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